Sabato 13 Maggio 2006 ore 18.00
Un'avventura per le dita, i salterelli e le corde (2006)
Concerto per clavicembalo

erratum musical
#2
a cura di Gabriele Bonomo










Voce tra le più originali e autorevoli tra i compositori che consolidarono il mito della "Downtown New Music Scene" nella New York degli anni '60 e '70, pioniere e profeta "irregolare" del minimalismo - corrente nella cui orbita certamente si iscrive la nascita del suo stile musicale, ma che non esaurisce tutte le possibili definizioni della sua poetica -, Charlemagne Palestine ha sempre posto al centro della sua ricerca l'esigenza di amalgamare ed espandere le reazioni emozionali che si producono a contatto con la realtà "fisica" del suono, mediate dall'intensità del proprio gesto esecutivo.



I suoi concerti, che sconfinano per questo nella più pura arte performativa, esaltano l'adesione percettiva dell'ascoltatore immergendolo nel continuum di un universo sonoro monomorfico ma gradualmente cangiante, ottenuto attraverso un rigoroso controllo delle modalità di esecuzione in atto: le progressive stratificazioni della densità ritmica come dei contrasti armonici e dinamici, sollecitano l'uditorio ad entrare in sintonia con curvature musicali in continua evoluzione e a sviluppare diversi livelli di concentrazione corrispondenti alle contrazioni e distensioni periodiche che "deformano", per così dire, l'asse del decorso temporale. Come performer, leggendarie sono le sue esibizioni al pianoforte: lunghe sedute estemporanee imperniate sulla tecnica dello Strumming - tecnica per la quale Palestine ha sviluppato un virtuosismo unico nel suo genere -, perfezionata con la "scoperta", nel 1970, di quello che diventerà in seguito il suo strumento d'elezione, il Bosendörfer Imperial. Non meno efficaci, nel restituire tutte le implicazioni che si riconoscono proprie all'universo sonoro dell'autore, sono le sue performance vocali e i suoi concerti d'organo o con carillon di campane.



Maggiormente ricercate e, per questo, occasioni preziose, sono invece le esibizioni al clavicembalo, protagonista del concerto che Charlemagne Palestine ha accettato di offrire a Borgovico33, aderendo con entusiasmo a un nostro invito. In uno spazio che si rivela il contenitore ideale per uno strumento la cui estrazione "antica" può evocare la medesima "aura" dell'architettura seicentesca che lo ospita, Palestine eseguirà al clavicembalo un'opera inedita invitandoci, sin dal titolo prescelto, alla condivisione di un'esperienza: An Adventure for Fingers, Pluckers and Strings ("Un'avventura per le dita, i salterelli e le corde").



Nel richiamo esplicito alla reazione che si innesca tra la propria gestualità performativa (le dita) e le componenti "materiali" che producono il suono nello strumento (i salterelli e le corde) - fattori che connotano l'essenziale trasporto "fisico" del suo approccio al "fare" musica - Palestine ribadisce una delle costanti che hanno ispirato sin dalle origini la sua arte musicale: agire sulla presenza effusiva del suono e sull'eccitazione delle facoltà sensoriali come mezzi privilegiati per la rappresentazione di un'ascesi.






Charlemagne Palestine nasce a Brooklyn, New York, il 15 Agosto 1947.

1955-1961:
canta musica sacra di tradizione ebraica lungo gli Stati Uniti con lo Stanley Sapir Choir.

1957:
inizia a studiare la fisarmonica e il pianoforte.

1959:
visita regolarmente il Greenwich Village e inizia a suonare come percussionista di conga e bongo per i poeti beat, inclusi, fra gli altri, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Kenneth Anger, nei caffè del luogo, e anche per Tiny Tim, cantante in falsetto.

1960:
borsa di studio alla High School of Music and Art di Manhattan, studia voce, piano, direzione d'orchestra, pittura e scultura.

1962-1969:
campanaro della Saint Thomas Episcopal Church di Manhattan, suona tutti i pomeriggi alle 17 e arriva a comporre segmenti giornalieri continui di 15 minuti per più di cinque anni, un'opera che alla fine conta più di 1500 segmenti.

1963:
assistente del coreografo Alwin Nikolais, compone musica elettronica per la sua compagnia di danza; crea le prime composizioni usando manipolazioni sonore elettroniche.

1964:
frequenta corsi alla Studio School, alla New School for Social Research, al Mannes College of Music e alla New York University, studiando musica, belle arti, tecnologia multimediale e nuove tecnologie elettroniche. 1968: fa esperimenti con Len Lye sul suono, la luce e il magnetismo come elementi per la scultura, i film e il suono; installazioni sonore e visive; nello stesso anno, studia produzione vocale e interpretazione con Pandit Pran Nath.

1969:
compone musica per il film Coming Attractions di Tony e Beverly Conrad; compone anche per carillon il tema musicale della serie di film documentari per la televisione CBS Explore; lavora sul sintetizzatore Buchla all'Intermedia Center, New York University.

1970:
il compositore Morton Subotnick lo chiama a lavorare al Dipartimento di Musica del California Institute of the Arts a Valencia, California; si trasferisce in California; incontra la ballerina ed artista Simone Forti; lavora con lei su un pezzo meditativo di suono e movimento intitolato Illuminations; prima performance e opere di body art; studia voce e musica Gamelan in California e a Java con Ki Wasito Dipuro; scopre il pianoforte Bösendorfer Imperial e inizia a comporre appositamente per questo strumento; sviluppa un nuovo sintetizzatore alternativo chiamato lo Spectral Continuum Drone Machine.

1971-1972:
viaggia in Europa con Simone Forti, in qualità di musicista e di concertista; concerti, esibizioni e performance in Canada, Italia, Francia, Olanda, Belgio, Germania e Austria; diventa conosciuto nel mondo dell'arte europea e sulla scena musicale; nel 1972 produce anche una video-performance, Body Music, che ispira successive opere video tutte realizzate negli anni '70; primo disco commissionato dalla Sonnabend Gallery di New York, Four Manifestations on Six Elements.

1973-1980:
ritorna a New York; crea oggetti scultorei come i Books of Continuity, partiture visive espressionistiche astratte senza suono; usa una tecnica di corrugamento come mezzo per trasformare oggetti bidimensionali in altri tridimensionali; durante questo periodo, impiega l'uso di animali di pezza nelle sue performance come materia prima per una sorta di altari scultorei, e questo materiale diventa, da questo momento in poi, il segno caratteristico della sua arte visuale; frequente conferenziere in molte università americane (Buffalo, University of Southern California, New York University); insegna alla Nova Scotia School of Art and Design dal 1973 al 1975; esibizioni regolari e performance in America, Canada ed Europa (Sonnabend Gallery, New York; 39° Biennale di Venezia, 10° Biennale di Parigi); alla fine degli anni '70, il desiderio di sviluppare le sue opere visuali fa passare in secondo piano l'interesse per le esecuzioni musicali.

1980-1996:
appare raramente in qualità di musicista o di compositore; vive fra New York, le Hawaii, Francia e Svizzera (frequenti esposizioni personali: Parigi, Chicago, Ginevra, Zurigo, Montreal, Monaco, Milano &; esposizioni collettive allo Stedelijk Museum, Amsterdam; al Moderna Musset, Stockholm; 1987, partecipata al Documenta 8, Kassel, con God Bear) e fonda l'Ethnology Cinema Project a New York, un'organizzazione no-profit dedicata alla raccolta, al restauro e alla distribuzione di vecchi documentari sulle culture tradizionali che vanno scomparendo.

1995 - :
vive tra Utrecht e Rotterdam, prima di stabilirsi a Bruxelles; una nuova generazione di giovani musicisti e artisti lo persuadono a ritornare sulle scene musicali; ricomincia a comporre; permette nuovamente la diffusione delle sue prime composizioni (Felmay di Torino ristampa Strumming Music nel 1995, Barooni di Utrecht ripubblica Four Manifestations on Six Elements, The Lower Depths, Timbral Assault nel 1996-1997); ritorna a lavorare con il video realizzando Sacré Asnières. Continua ancora oggi ad esporre sculture, installazioni multi-mediali e video in Europa, ormai diventata la sua casa.