Inaugurazione: Sabato 8 Luglio 2006 ore 18.00

Miriam Bäckström
Maria Hedlund
Runo Lagomarsino

A cura di: Marianna Garin


Orari di apertura:
da giovedì a domenica
16.00—20.00 o su appuntamento

Agosto solo su appuntamento


La mostra "Time, Space and Disorientation", curata da Marianna Garin, presenta tre progetti individuali degli artisti svedesi Miriam Bäckström (1967), Maria Hedlund (1961) e Runo Lagomarsino (1977).

I tre artisti propongono opere incentrate sulla nozione di "confine", evocata sia dalla particolare posizione geografica della città di Como, al confine tra Italia e Svizzera, che dalle caratteristiche fisiche dello spazio espositivo, una ex chiesa seicentesca ristrutturata nel 2002.





Con la nozione di "confine" come punto di partenza contestuale, la mostra ruota attorno alle dinamiche create fra le opere degli artisti. Si genera così una situazione inedita, una zona grigia in cui diverse dimensioni di spazio e tempo si incontrano e si sovrappongono. In modi diversi, gli artisti tentano di riformulare i limiti della comprensione convenzionale e razionale della realtà quotidiana.



Miriam Bäckström focalizza la propria attenzione sulla rappresentazione e la costruzione della realtà, e il modo in cui la percepiamo. Nelle sue serie fotografiche riprende con stile documentario interni di appartamenti, musei, set cinematografici o ambienti ricreati senza la presenza dell'uomo.
Nel video "Rebecka" (2004) l'artista esamina l'identità del personaggio, concentrandosi sull'ambiguo spazio tra realtà e finzione in un'intervista costruita con la nota attrice svedese Rebecka Hemse. In questa oscillazione tra inscenato e autentico, Bäckström crea una situazione di tensione in cui siamo costretti e sulla quale non abbiamo alcun controllo.






Dalla serie
"Rebecka as Anonymous", 2004,
200x160 cm,
stampa digitale su carta,
stampata fronte e retro,
immagine riflessa al contrario.


Fotografie tratte da
" The Whiteness of the Whale ",
Parte 3, 2006,
24 x 30 cm,
C-print.
Le fotografie di Maria Hedlund esprimono un senso sia di ripetizione che di atemporalità che riflette la sostanza effimera delle nostre abitudini e dei nostri rituali quotidiani. In questo nuovo lavoro, composto di 36 fotografie e un film, ci troviamo di fronte a una balena beluga bianca che gira in una vasca; mentre gli spettatori vengono involontariamente catturati nel riflesso sulla superficie della vasca, emerge un'interessante relazione fra la balena che si muove pensierosa e gli affreschi iconografici che sembrano librarsi sulle pareti della chiesa di Santa Caterina.



I lavori di Runo Lagomarsino, quali il wall drawing "Positions of Geography" (2003) e l'installazione di diapositive "We all laughed at Christopher Columbus" (2003), tentano di ritracciare la nostra situazione politica ed economica, interrogandosi sul retaggio storico del potere e della colonizzazione e sulle sue conseguenze nella realtà quotidiana. La sua ripresa del Modernismo è sicuramente legata alla civiltà occidentale in quanto cultura dotata di potere colonizzatore. Il significato metaforico intrinseco dei suoi wall drawings, estremamente estetici, dei collage e dei video porta una tensione carica di significato politico.





Dettaglio da
"Anticipated Discoveries", 2006,
stampa a getto d'inchiostro
su mappa geografica.


Miriam Bäckström, nata nel 1967, vive e lavora a Stoccolma. Fra le recenti mostre personali figurano "Betraktaren/The Viewer", Nils Stærk Contemporary Art, Copenhagen; "All Images of Another Person", (con Carsten Höller), Centre de la Photographie, Ginevra, (2006); "Amplified Pavilion", (con Carsten Höller), Nordic Pavillion, 51st Biennale di Venezia, Venezia (2005); "Rebecka", Centre Culturel Suedois, Parigi / IASPIS, Stoccolma / Museum für Gegenwartskunst, Basilea, (2004); "Den Sista Bilden/The Last Image", (con Carsten Höller),Moderna Museet, Stoccolma, (2003). Le esposizioni di gruppo includono "Visibilities, Between Facts and Fiction", Edith-Russ-Haus für Medienkunst, Oldenburg (2006); "More! Than This", Gothenburg, International Art Biennial,Gothenburg (2005); "The Violence of Tone", W139, Amsterdam (2004); "Prophetic Corners", The 6th Peripheric Biennial, Vector Foundation, Iasi; "Trasparente", Centro Nazionale per le Arti Contemporanee, Roma (2003).

Maria Hedlund, nata nel 1961, vive e lavora a Stoccolma. Le recenti mostre personali includono "The 1st", Moderna Museet, Stoccolma (2006); müllerdechiara, Berlino (2004); "Galleri Flach", Stoccolma (2003); "In den Wald hinein, Langenhagen Kunstverein, Langenhagen", Fabia Calvasina, Milano (2001); "Galleri Index", Stoccolma (1998). Le mostre di gruppo includono "Eigenheim, Gottingen Kunstverein" (2006); "Whatever Happened to Social Democracy?", Rooseum Malmö (2005); "Nostalgic Real", müllerdechiara, Berlino (2003); "Eigth Nordic Stories", Centro Galego de Arte Contemporánea, Santiago de Compostela; "In Szene Gesetzt", ZKM Museum für Neue Kunst, Karlsruhe (2002); "Organising Freedom", Moderna Museet, Stoccolma/ Charlottenburg, Copenhagen "Quotidiana", Castello di Rivoli, Torino (2002); "Officina Europa", Galleria d'arte Moderna, Bologna (1999).

Runo Lagomarsino, nato nel 1977, vive e lavora a Malmö. Le recenti mostre personali includono "Extended Arguments", Gallery Box, Gothenburg (2006); "Där uppgifter saknas beror det på att situationen är oklar", Elastic, Malmö (2005); "I suppose that sometimes you have to burn the sky", Krognoshuset Aura, Lund; "In my dreams europe is always less than a metre", Gallery Peep, Malmö (2003). Le esposizioni di gruppo includono "Should I stay or should I go? On Secondary Cities", Rum 46, Århus (2006); "Open Studio", El Basilisco, Buenos Aires (2005); "Minority Report: Challenging Intolerance in Contemporary Denmark", con Johan Tirén, Aarhus (2004); "After the future", 10 th Biennal of Moving Images, Centre for Contemporary Images, Saint-Gervais Ginevra; "I am a curator", Chisenhale Gallery, Londra (2003).

Marianna Garin, nata nel 1973, vive a Lund e lavora come curatrice indipendente.